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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

giovedì 16 marzo 2023

Progetto Lince Italia: sono arrivate Margy e Sofia


Siamo felicissimi di annunciare la liberazione di due linci nel Tarvisiano grazie al progetto Lince Italia, che il WWF Trieste segue da alcuni anni a stretto contatto con Paolo Molinari, coordinatore nazionale del progetto. Alcuni di voi ricorderanno la nostra escursione nell’estate del 2019 e la tre giorni a Tarvisio del 2021, in cui i nostri volontari, tra escursioni e momenti formativi, hanno potuto conoscere l’importanza della lince per l’equilibrio ecologico delle foreste del Tarvisiano. E finalmente sono arrivate Margy e Sofia, cui seguiranno altri esemplari. Tutti i dettagli nel comunicato stampa Progetto Lince Italia, 15.03.2023:

Progetto di conservazione della lince eurasiatica nelle Alpi sud-orientali – prime liberazioni

Al fine di prevenire l'estinzione della lince eurasiatica nei Monti Dinarici e nelle Alpi sudorientali, in seno al progetto Europeo LIFE Lynx www.lifelynx.eu finora sono state liberate 10 linci nell’area dinarica e altre 5 nelle Alpi Giulie slovene. Ora anche il progetto “Ulyca2" – le cui azioni sono strettamente coordinate con il progetto europeo, è pronto a liberare le prime linci nelle Alpi Giulie italiane. I primi individui, provenienti dalla Svizzera, sono arrivati a Tarvisio nei primi giorni di marzo e sono a un passo dalla liberazione.

Ad aprile verrà presentato il primo resoconto delle attività.

La stagione delle catture di lince per il progetto ULyCA2 effettuate in Svizzera e Romania ha avuto un grande successo: nelle ultime settimane di febbraio nel Giura svizzero sono state catturate due femmine, mentre nei Carpazi in Romania un maschio e una femmina. Il secondo maschio previsto dal progetto è stato catturato in Croazia nell'ottobre 2022 e attualmente si trova in una stazione di quarantena specializzata in Slovacchia.

Il sito di rilascio si trova in una valle selvaggia della Foresta di Tarvisio, gestita dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, sul confine con la Slovenia, circa 30 km a ovest del nucleo di linci appena reintrodotto nelle Alpi slovene. In questo modo si prevede che le linci slovene e italiane si incontrino il prima possibile, dando vita a un nuovo nucleo vitale in un’area che è biogeograficamente di grande importanza come “stepping stone”, ovvero, un passaggio naturale tra la popolazione dinarica e quella svizzera nel nord-ovest delle Alpi.

La prima lince ad essere liberata è una giovane femmina del cantone Giura, in Svizzera, nata nel 2020. La seconda proviene sempre dallo stesso cantone ed è una femmina di sei anni.Entrambi gli individui prima di essere trasportati in Italia sono stati sottoposti a un rigoroso controllo veterinario per analizzarne lo stato di salute e il profilo genetico. I due esemplari sono stati liberati in questi giorni dopo un periodo di acclimatazione: le due linci, alle quali sono stati dati i nomi di Margy e Sofia , hanno potuto immergersi nella foresta del Tarvisio al tramonto per poter beneficiare della tranquillità della notte. Il benessere degli animali, infatti, ha la massima priorità. Il rilascio è stato supervisionato da agenti ed esperti dei Carabinieri Forestali, Corpo Forestale Regionale e Progetto Lince Italia. I cacciatori, grazie alla buona conoscenza del territorio, supporteranno attivamente il monitoraggio effettuato da esperti del Progetto Lince Italia sin dalle prime ore. Insieme agli esperti del WWF si studierà una strategia di comunicazione, per aggiornare in maniera costante gli interessati.

Ulyca2 è un progetto dell’Arma dei Carabinieri, coordinato dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Tarvisio e affidato per gli aspetti tecnico-scientifici e logistici al Progetto Lince Italia dell’Università di Torino. Importantissimo il sostegno ricevuto dal WWF Italia, Germania, Svizzera e Austria, nonché la collaborazione del “Gruppo di Lavoro Caccia e Lince”, ovvero una cabina di regia delle associazioni venatorie regionali.

Il successo dell’operazione e quindi il futuro delle linci sulle Alpi è una scommessa senza precedenti sulla capacità dei diversi attori e stakeholder di collaborare in tutte le fasi e sostenere insieme un piano d’azione concordato. Tutte le azioni messe in campo in questa prima fase del progetto verranno presentate in un evento dedicato programmato per il mese di aprile.

È stato possibile realizzare questo progetto grazie all'importante ed efficace cooperazione del team dell’Ufficio Federale per l'Ambiente (BAFU) in Svizzera, il Cantone Giura, il KORA, l’Istituto per la Salute dei Pesci e della Fauna Selvatica dell'Università di Berna e le due stazioni di quarantena degli zoo di Goldau e Dählhölzli (entrambi in Svizzera). In Romania sono stati fondamentali l’ufficio Biodiversità del Ministero dell’Ambiente, delle Acque e delle Foreste, Romsilva (Agenzia Statale per la Gestione Forestale e Venatoria) e l’ACDB, una organizzazione di esperti biologi attivi nel campo della conservazione. Infine, in Croazia il Ministero della Protezione Ambientale e Pianificazione Territoriale nonché le Università di Zagabria e Karlovac.

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