Siamo felicissimi di annunciare la liberazione
di due linci nel Tarvisiano grazie al progetto Lince Italia, che il WWF Trieste
segue da alcuni anni a stretto contatto con Paolo Molinari, coordinatore nazionale
del progetto. Alcuni di voi ricorderanno la nostra escursione nell’estate del
2019 e la tre giorni a Tarvisio del 2021, in cui i nostri volontari, tra
escursioni e momenti formativi, hanno potuto conoscere l’importanza della lince
per l’equilibrio ecologico delle foreste del Tarvisiano. E finalmente sono
arrivate Margy e Sofia, cui seguiranno altri esemplari. Tutti i dettagli nel
comunicato stampa Progetto Lince Italia, 15.03.2023:
Progetto di conservazione della
lince eurasiatica nelle Alpi sud-orientali – prime liberazioni
Al fine di prevenire l'estinzione della lince eurasiatica nei Monti Dinarici e nelle Alpi sudorientali, in seno al progetto Europeo LIFE Lynx www.lifelynx.eu finora sono state liberate 10 linci nell’area dinarica e altre 5 nelle Alpi Giulie slovene. Ora anche il progetto “Ulyca2" – le cui azioni sono strettamente coordinate con il progetto europeo, è pronto a liberare le prime linci nelle Alpi Giulie italiane. I primi individui, provenienti dalla Svizzera, sono arrivati a Tarvisio nei primi giorni di marzo e sono a un passo dalla liberazione.
Ad aprile verrà presentato il primo
resoconto delle attività.
La stagione delle catture di lince
per il progetto ULyCA2 effettuate in Svizzera e Romania ha avuto un grande
successo: nelle ultime settimane di febbraio nel Giura svizzero sono state catturate
due femmine, mentre nei Carpazi in Romania un maschio e una femmina. Il secondo
maschio previsto dal progetto è stato catturato in Croazia nell'ottobre 2022 e attualmente
si trova in una stazione di quarantena specializzata in Slovacchia.
Il sito di rilascio si trova in una
valle selvaggia della Foresta di Tarvisio, gestita dal Raggruppamento
Carabinieri Biodiversità, sul confine con la Slovenia, circa 30 km a ovest del nucleo
di linci appena reintrodotto nelle Alpi slovene. In questo modo si prevede che
le linci slovene e italiane si incontrino il prima possibile, dando vita a un
nuovo nucleo vitale in un’area che è biogeograficamente di grande importanza
come “stepping stone”, ovvero, un passaggio naturale tra la popolazione
dinarica e quella svizzera nel nord-ovest delle Alpi.
La prima lince ad essere liberata è
una giovane femmina del cantone Giura, in Svizzera, nata nel 2020. La seconda
proviene sempre dallo stesso cantone ed è una femmina di sei anni.Entrambi gli
individui prima di essere trasportati in Italia sono stati sottoposti a un
rigoroso controllo veterinario per analizzarne lo stato di salute e il profilo
genetico. I due esemplari sono stati liberati in questi giorni dopo un periodo
di acclimatazione: le due linci, alle quali sono stati dati i nomi di Margy e
Sofia , hanno potuto immergersi nella foresta del Tarvisio al tramonto per
poter beneficiare della tranquillità della notte. Il benessere degli animali, infatti,
ha la massima priorità. Il rilascio è stato supervisionato da agenti ed esperti
dei Carabinieri Forestali, Corpo Forestale Regionale e Progetto Lince Italia. I
cacciatori, grazie alla buona conoscenza del territorio,
supporteranno attivamente il monitoraggio effettuato da esperti del Progetto Lince Italia sin dalle prime ore.
Insieme agli esperti del WWF si studierà
una strategia di comunicazione, per aggiornare in maniera costante gli
interessati.
Ulyca2
è un progetto dell’Arma dei Carabinieri, coordinato
dal Reparto Carabinieri Biodiversità
di Tarvisio e affidato per gli aspetti tecnico-scientifici
e logistici al Progetto Lince Italia dell’Università di Torino. Importantissimo il sostegno ricevuto dal WWF
Italia, Germania, Svizzera e
Austria, nonché la
collaborazione del “Gruppo di Lavoro Caccia e Lince”, ovvero una cabina di regia delle
associazioni venatorie regionali.
Il
successo dell’operazione e quindi il futuro delle linci sulle Alpi è una
scommessa senza precedenti sulla
capacità dei diversi attori e stakeholder di collaborare in
tutte le fasi e sostenere insieme
un piano d’azione concordato. Tutte le azioni messe in campo
in questa prima fase del progetto
verranno presentate in un evento dedicato programmato per
il mese di aprile.
È
stato possibile realizzare questo progetto grazie all'importante
ed efficace
cooperazione del team dell’Ufficio Federale
per l'Ambiente (BAFU) in Svizzera, il Cantone Giura, il KORA, l’Istituto per la Salute dei Pesci e della Fauna
Selvatica dell'Università di Berna e le due stazioni di
quarantena degli zoo
di Goldau e Dählhölzli (entrambi in Svizzera). In Romania sono stati fondamentali l’ufficio
Biodiversità del Ministero dell’Ambiente, delle Acque e delle Foreste, Romsilva (Agenzia Statale
per la Gestione Forestale
e Venatoria)
e l’ACDB,
una organizzazione di esperti
biologi attivi nel campo della conservazione. Infine, in Croazia il Ministero della Protezione Ambientale e Pianificazione Territoriale
nonché le Università
di Zagabria e
Karlovac.
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