Soltanto
il 3% di tutta l'acqua della Terra è acqua dolce, e più della metà di questa
percentuale si trova congelata nei ghiacciai. A fiumi e laghi non resta che lo
0.3%: una quantità piccolissima.
Nonostante
le loro ridotte dimensioni, le zone umide sono in assoluto tra le più ricche di
biodiversità. Sono altamente produttive e per questo di vitale importanza per
la pesca in moltissime aree del mondo.
La conservazione del
loro ciclo idrologico rappresenta un punto essenziale per la difesa del suolo e
per la lotta alla crisi idrica e alla mancanza di acqua potabile.
Una
risorsa che però oggi è sempre più a rischio: circa 2/3 delle zone umide
d'Europa sono scomparse negli ultimi 50 anni, e quelle che rimangono sono minacciate
dall’inquinamento diffuso dell’agricoltura o dagli scarichi industriali e
civili.
Il
2 febbraio di ogni anno si celebra il World Wetlands Day, per ricordare la data
dell'adozione della Convenzione sulle zone umide avvenuta il 2 febbraio 1971,
nella città iraniana di Ramsar, sulle rive del Mar Caspio. La Giornata mondiale
delle zone umide è un'iniziativa che ha il fine di riproporre l’importanza
della tutela delle zone umide nel mondo come habitat fondamentali per la
conservazione del patrimonio biologico della Terra.
Per celebrare questa
giornata, il WWF Trieste organizza giovedì 15
febbraio alle ore 18.30 presso il Circolo Canottieri Adria (Pontile Istria
n. 2) una conversazione con il
naturalista Paolo Utmar sull’iniziativa
del WWF Italia 2018:
“One Million Ponds” -
Check up delle zone umide.
Ingresso
libero fino a esaurimento posti.
Nessun commento:
Posta un commento