Sabato 17 maggio, alle ore 10:30, presso l'Auditorium del Museo Revoltella, l’Associazione WWF
Trieste e il Comune di Trieste presentano
Gestione dell’albero in città
con il prof. Francesco Ferrini
ordinario di Arboricoltura urbana
dell’Università di Firenze
Lo scopo della conferenza organizzata dal
WWF e dal Comune di Trieste è quello di
fare il punto sulla gestione del verde pubblico. A parlarne è stato invitato
uno dei massimi esperti italiani: Francesco Ferrini, professore
ordinario presso il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e
dell’Ambiente nell’Università di Firenze. È stato Presidente della Società
Italiana di Arboricoltura dal febbraio 2005 al febbraio 2011 ed è componente
del Board of Directors della International Society of Arboriculture, fondata
nel 1924. Nel 2009 è stato insignito del premio Fabio Rizzi, uno dei più ambiti
in Italia nel settore florovivaistico e nel 2010 ha ricevuto il L.C.
Chadwick Award for Arboricultural Research.
Si è voluto, in questo modo, spostare la discussione
sul taglio di circa 300 alberi, avvenuto a Trieste nei primi mesi di
quest’anno, dal piano della polemica giornalistica e politica a quello della
conoscenza scientifica. Non ci si poteva fermare davanti al dato emozionale. Né
la messa a dimora di alcune piante, lungo i viali del centro cittadino,
costituiva una risposta a quanto avvenuto.
Il WWF vuole con questa conferenza ottenere
un risultato ben più ambizioso: evitare che, nel prossimo futuro, nuovamente ci
si trovi davanti al dilemma del taglio o meno di alberi secolari. L’Amministrazione
comunale, dando la sua disponibilità all’organizzazione di questa conferenza,
ha dimostrato di condividere la necessità di raggiungere questo obiettivo.
La prima domanda che porremo al prof. Ferrini
sarà: vi è un interesse pubblico alla
tutela del verde urbano - in particolare
degli alberi monumentali - e al suo incremento?
La conservazione di giardini, piazze e viali
storici e la tutela del paesaggio - dei quali sono inscindibili i patrimoni
arborei – costituiscono una delle missioni che la Costituzione ha individuato a
salvaguardia del nostro patrimonio identitario. Ma gli alberi svolgono anche una
funzione ecologica in un centro urbano?
Quanto ciò dipende dalla scelta delle specie, tenendo conto della
specificità e di contesti urbanistici così diversi in Italia e che tali è
opportuno rimangano.
Quali sono poi i criteri che una pubblica
amministrazione deve rispettare affinchè si raggiungano i migliori risultati
nella gestione del verde pubblico?
A questo fine riteniamo vadano affrontati
almeno tre temi.
Per la pubblica amministrazione il compito di
salvaguardia e incremento del verde urbano è strategico rispetto ai temi della
qualità della vita.
Una municipalità ottiene migliori risultati affidando
tale compito agli uffici deputati alla programmazione, collegando il tema della
verde a quello della pianificazione territoriale, o in sede esecutiva,
trattando la gestione del verde nel novero delle opere pubbliche o, infine,
tenendo conto della sua funzione ecologica, dando a chi si occupa della
salubrità dell’ambiente urbano questa responsabilità?
E’ necessario, in secondo luogo, assicurare
alle piante il loro spazio vitale, privilegiando, consapevolmente, questa
esigenza in sede di ponderazione con interessi confliggenti, quali la
circolazione veicolare, i costi per il posizionamento delle reti infrastrutturali,
la scelta delle pavimentazioni. Come ciò deve avvenire?
La qualità degli interventi di potatura delle
alberature, spesso caratterizzati da intollerabile approssimazione, gioca poi
un ruolo determinante per la conservazione delle alberature. Come un ente – e
talvolta anche il privato - riesce a garantirsi questo risultato?
Il tema che è stato occasione dell’incontro
è, infine, quello della pericolosità degli alberi. E’ possibile riconoscere la
loro pericolosità e può questo rischio essere gestito efficacemente?
A chi deve essere affidato questo compito?
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