Martedì 4 marzo alle ore 18 alla
Sala degli incontri del Vis A Vis/Duchi D' Aosta - piazza dello
Squero vecchio, 1 - Trieste ci sarà l’incontro su:
Adriatico, un mare tra
pietre, boschi, pascoli e acqua
Incontro con Giangiacomo
Martines, già direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti del
Friuli Venezia Giulia, e Livio Poldini, professore emerito della
Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Trieste
Presenta Marino Vocci, fiduciario Slow Food Trieste
In collaborazione con Slow Food Trieste
L'incontro vuole essere soprattutto un'occasione per riflettere sulla
bellezza del paesaggio e in particolare
sulle funzioni e vocazioni di un territorio particolare come quello del Carso e poi ancora sulle tracce che le diverse attività umane - allevamento, agricoltura, coltivazione del bosco - lasciano dietro di sé. Il Carso senza più confini e con il mare all'orizzonte è il territorio della pietra e del vento, un paesaggio culturale e colturale che è quasi un piccolo compendio dell’universo fatto di storia ed economia, di identità e cultura; costruito con grande rispetto, ingegno e delicatezza e custodito con grande cura e attenzione. Dove la pietra o meglio le pietre, anche quelle lavorate a secco, sono l’esempio della grande capacità dell’uomo di farne un uso molteplice: le hiške/casette/casite/kazuni, che caratterizzano l'intero spazio Adriatico, costruite per dissodare i campi, per favorire il pascolo e l’agricoltura, per realizzare piccoli ricoveri temporanei, costituiscono un segno dell’uomo, in paesaggi selvo pastorali ancora incontaminati dall’urbanistica contemporanea, e segno della tradizione e distintivo del paesaggio in territori urbanizzati.
sulle funzioni e vocazioni di un territorio particolare come quello del Carso e poi ancora sulle tracce che le diverse attività umane - allevamento, agricoltura, coltivazione del bosco - lasciano dietro di sé. Il Carso senza più confini e con il mare all'orizzonte è il territorio della pietra e del vento, un paesaggio culturale e colturale che è quasi un piccolo compendio dell’universo fatto di storia ed economia, di identità e cultura; costruito con grande rispetto, ingegno e delicatezza e custodito con grande cura e attenzione. Dove la pietra o meglio le pietre, anche quelle lavorate a secco, sono l’esempio della grande capacità dell’uomo di farne un uso molteplice: le hiške/casette/casite/kazuni, che caratterizzano l'intero spazio Adriatico, costruite per dissodare i campi, per favorire il pascolo e l’agricoltura, per realizzare piccoli ricoveri temporanei, costituiscono un segno dell’uomo, in paesaggi selvo pastorali ancora incontaminati dall’urbanistica contemporanea, e segno della tradizione e distintivo del paesaggio in territori urbanizzati.
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