Tutti
sanno chi è il lupo: da sempre protagonista di libri, leggende e tradizioni di
molte culture nel mondo. Ora però cerchiamo di vederlo da un’altra prospettiva:
la sua.
È stato davvero
difficile trovarla, signor Lupo. L’abbiamo cercata di giorno e di notte, su e
giù per le montagne, col freddo, con o senza neve, in tutte le stagioni … solo
qualche traccia, ogni tanto! La ringrazio pertanto di aver accettato questa
intervista.
So
che è da un po’ che mi cercate. Vi osservo quando entrate nel mio territorio a
controllarmi, quando studiate i miei movimenti o quando ipotizzate le mie
mosse. Tutto questo, ai miei occhi, è davvero molto divertente.
In che senso divertente?
Noi fatichiamo perché i suoi movimenti sono importanti e lei lo trova
divertente…
Vedere delle persone
che ispezionano ed esaminano, con molta cura devo dire, i miei escrementi per
vedere cosa mangio o che mettono delle fototrappole nascoste tra gli alberi per
riprendermi mi fa proprio sbellicare! Oppure quando vi mettete a seguire le mie
impronte anche su sentieri tortuosi cercando di ripetere i miei movimenti.
Quello
che preferisco, tuttavia, è la notte dedicata allo wolf howling: sentire le vostre pessime registrazioni di ululati
oppure, ancora peggio, sentire il vostro ululato mi fa proprio scoppiare dal
ridere!
Ma
queste sono tutte tecniche per il monitoraggio, per la ricerca insomma, e sono
validissime! Forse viste da lei posso sembrare bizzarre, ma sono fondamentali,
anche per la sua sopravvivenza, caro signor Lupo. Stiamo divagando. Ci parli di
lei. Com’è arrivato fino alle Prealpi Carniche?
Smentiamo le voci che
girano: nessuno mi ci ha portato. Pensate per caso che noi lupi siamo pigri?
Che non ce la facciamo a muoverci da uno stato all’altro? I confini sono limiti
inventati da voi umani; noi non li vediamo, non ci facciamo caso. Ci sono lupi
che hanno percorso migliaia di chilometri prima di stabilirsi.
Dovete
sapere che in un branco alcuni giovani vanno in dispersione, questo significa
che abbandonano la loro famiglia originaria per cercare un’area idonea dove
creare un proprio branco. Ed è quello
che ho fatto io. Ora aspetto l’arrivo di una femmina della mia specie e questo
è un luogo adatto, perché qui le prede non mancano.
Molti allevatori sono in
allerta per il suo arrivo; si preoccupano per il loro gregge. Hanno sentito che
ha già mangiato alcune pecore…
Un
gregge di pecore rappresenta per noi un invito a nozze. Non potete darci la
colpa se facciamo il nostro mestiere: quello di predatori. Ma credetemi, appena
ci accorgiamo che il gregge è protetto dai cani maremmani ci passa tutta la
voglia di attaccare: mai sprecare energie e rischiare di farsi del male o
peggio! A volte non servono neanche i cani; anche i recinti ci impediscono di
avvicinarsi. È da sempre che noi prediamo pecore; ma devo dire che gli
allevatori di un tempo erano più preparati di quelli di oggi.
Ben detto! Purtroppo si
sente ancora parlare di bracconaggio nei confronti del lupo. Lei si sente in
pericolo?
Di
continuo! So che molti mi vorrebbero morto. La mia presenza per alcuni è
scomoda e quindi preferirebbero eliminarmi. Quello che non sanno è che se non
sarò io, ci saranno altri giovani in dispersione che verranno a colonizzare le
“loro” terre. Quindi o tutti i lupi vengono eliminati o è meglio cercare di
creare un equilibrio, già presente in passato, di pacifica convivenza. Per noi
lupi il terrore di “rimanere quattro gatti”, com’era pochi anni fa in Italia, è
presente. Oltre al bracconaggio ci sono altre preoccupazioni che mi
intimoriscono…
Da cos’altro è
intimorito?
La
minaccia più grave è la riduzione degli habitat e, di conseguenza, delle prede.
Senza il nostro habitat siamo perduti. È fondamentale quindi la protezione
delle aree naturali ma anche la creazione di corridoi ecologici, tratti di
boschi attraverso cui spostarci al riparo di pericoli, evitando ad esempio il
pericolo di investimenti stradali.
Sono d’accordo. Le
assicuriamo che le nostre attività di monitoraggio, nonostante siano un po’
ridicole, continueranno. La ringrazio egregio sig. Lupo e … in bocca al lupo!
Pubblicato sulla rivista Konrad
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