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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

domenica 8 marzo 2015

Intervista al lupo

di Federica Fonda
Tutti sanno chi è il lupo: da sempre protagonista di libri, leggende e tradizioni di molte culture nel mondo. Ora però cerchiamo di vederlo da un’altra prospettiva: la sua.
È stato davvero difficile trovarla, signor Lupo. L’abbiamo cercata di giorno e di notte, su e giù per le montagne, col freddo, con o senza neve, in tutte le stagioni … solo qualche traccia, ogni tanto! La ringrazio pertanto di aver accettato questa intervista.
So che è da un po’ che mi cercate. Vi osservo quando entrate nel mio territorio a controllarmi, quando studiate i miei movimenti o quando ipotizzate le mie mosse. Tutto questo, ai miei occhi, è davvero molto divertente.
In che senso divertente? Noi fatichiamo perché i suoi movimenti sono importanti e lei lo trova divertente…
Vedere delle persone che ispezionano ed esaminano, con molta cura devo dire, i miei escrementi per vedere cosa mangio o che mettono delle fototrappole nascoste tra gli alberi per riprendermi mi fa proprio sbellicare! Oppure quando vi mettete a seguire le mie impronte anche su sentieri tortuosi cercando di ripetere i miei movimenti. 
Quello che preferisco, tuttavia, è la notte dedicata allo wolf howling: sentire le vostre pessime registrazioni di ululati oppure, ancora peggio, sentire il vostro ululato mi fa proprio scoppiare dal ridere!
Ma queste sono tutte tecniche per il monitoraggio, per la ricerca insomma, e sono validissime! Forse viste da lei posso sembrare bizzarre, ma sono fondamentali, anche per la sua sopravvivenza, caro signor Lupo. Stiamo divagando. Ci parli di lei. Com’è arrivato fino alle Prealpi Carniche?
Smentiamo le voci che girano: nessuno mi ci ha portato. Pensate per caso che noi lupi siamo pigri? Che non ce la facciamo a muoverci da uno stato all’altro? I confini sono limiti inventati da voi umani; noi non li vediamo, non ci facciamo caso. Ci sono lupi che hanno percorso migliaia di chilometri prima di stabilirsi.
Dovete sapere che in un branco alcuni giovani vanno in dispersione, questo significa che abbandonano la loro famiglia originaria per cercare un’area idonea dove creare un proprio branco.  Ed è quello che ho fatto io. Ora aspetto l’arrivo di una femmina della mia specie e questo è un luogo adatto, perché qui le prede non mancano.
Molti allevatori sono in allerta per il suo arrivo; si preoccupano per il loro gregge. Hanno sentito che ha già mangiato alcune pecore…
Un gregge di pecore rappresenta per noi un invito a nozze. Non potete darci la colpa se facciamo il nostro mestiere: quello di predatori. Ma credetemi, appena ci accorgiamo che il gregge è protetto dai cani maremmani ci passa tutta la voglia di attaccare: mai sprecare energie e rischiare di farsi del male o peggio! A volte non servono neanche i cani; anche i recinti ci impediscono di avvicinarsi. È da sempre che noi prediamo pecore; ma devo dire che gli allevatori di un tempo erano più preparati di quelli di oggi.
Ben detto! Purtroppo si sente ancora parlare di bracconaggio nei confronti del lupo. Lei si sente in pericolo?
Di continuo! So che molti mi vorrebbero morto. La mia presenza per alcuni è scomoda e quindi preferirebbero eliminarmi. Quello che non sanno è che se non sarò io, ci saranno altri giovani in dispersione che verranno a colonizzare le “loro” terre. Quindi o tutti i lupi vengono eliminati o è meglio cercare di creare un equilibrio, già presente in passato, di pacifica convivenza. Per noi lupi il terrore di “rimanere quattro gatti”, com’era pochi anni fa in Italia, è presente. Oltre al bracconaggio ci sono altre preoccupazioni che mi intimoriscono…
Da cos’altro è intimorito?
La minaccia più grave è la riduzione degli habitat e, di conseguenza, delle prede. Senza il nostro habitat siamo perduti. È fondamentale quindi la protezione delle aree naturali ma anche la creazione di corridoi ecologici, tratti di boschi attraverso cui spostarci al riparo di pericoli, evitando ad esempio il pericolo di investimenti stradali.
Sono d’accordo. Le assicuriamo che le nostre attività di monitoraggio, nonostante siano un po’ ridicole, continueranno. La ringrazio egregio sig. Lupo e … in bocca al lupo!

Se vuoi sapere di più sul Lupo e la campagna del WWF Italia sulla conservazione di questa specie recati presso la biblioteca Statale Stelio Crise, la biblioteca Attilio Hortis e la biblioteca del WWF Trieste. Troverai dei consigli di lettura. Si tratta di una nuova iniziativa di queste biblioteche in accordo con il WWF Italia.

Pubblicato sulla rivista Konrad

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