“Grandi cambiamenti nel WWF per il 2015” . Queste sono le parole
di Alessandro Giadrossi, presidente del WWF Trieste e delegato regionale nel
Friuli Venezia Giulia.
Spiegaci
brevemente di cosa si occupa il WWF.
Il WWF è la più grande associazione
ambientalista nel mondo. Lanciò una grande campagna per l’istituzione di aree
protette atte a preservare il territorio e le specie in via d’estinzione.
Si impegnò successivamente sul problema della
gestione dei rifiuti. Poi, così come le problematiche ambientali cambiarono,
così mutarono gli obiettivi
dell’associazione. Un esempio per tutti: i cambiamenti climatici.
Recentemente
la struttura del WWF Italia è stata riorganizzata. Cosa hanno comportato questi
cambiamenti?
Il WWF ha una sua struttura nazionale
con uno staff che segue i vari temi. Ora si stanno trasformando le strutture
territoriali: non esistono più sezioni regionali con un proprio staff ma
soltanto una figura di coordinamento di fiducia del Consiglio Nazionale, il
delegato regionale. A livello provinciale, invece, le sezioni sono state
sostituite da organizzazioni autonome.
E
nel Friuli Venezia Giulia?
La copertura territoriale delle
associazioni aderenti al WWF non è omogenea: molto attive sono quelle di Trieste
e Monfalcone. Per quanto riguarda Udine e Pordenone uno dei compiti che dovrò
svolgere nel corso del mio mandato sarà cercare di favorire la formazione di un
gruppo che operi in Friuli.
Questa
riorganizzazione ha portato anche a un cambiamento nell’individuazione delle
iniziative?
Sì, ora lavoriamo su grandi campagne
decise a livello internazionale e nazionale che vengono programmate di anno in
anno. Sta alle associazioni aggregate proporre, per ogni campagna, delle
iniziative nella propria realtà sociale. Le organizzazioni ambientaliste si
sono moltiplicate nel corso degli anni. A queste si sono aggiunti un arcipelago
di comitati che seguono battaglie su scala locale. Le strutture territoriali
spesso si sono limitate a seguire queste battaglie dimenticando la mission internazionale
del WWF.
Qual
è la campagna attuale?
La campagna è “STOP ai crimini di Natura”. L’obiettivo è quello di chiedere
sanzioni più severe per il commercio illegale e l’uccisione di animali
selvatici protetti e precise garanzie per il mantenimento e il rafforzamento
del Corpo Forestale dello Stato. Tutti possono contribuire a questa causa
firmando la petizione entro la fine di febbraio e divenendo soci.
Ci
puoi dare un’anticipazione sulle future campagne?
La prossima, che inizierà a marzo,
sarà quella sulla tutela delle foreste, con particolare attenzione al problema
della deforestazione. A fare da trait d’union tra Stop ai crimini di natura e
foreste sarà il focus sul Lupo.
Tu
sei anche il presidente del WWF Trieste. Ci sono già dei programmi a livello
locale?
A gennaio, durante la presentazione
del programma nazionale ai soci del WWF, abbiamo delineato alcune iniziative
che ora stiamo preparando. La campagna sulle foreste si concretizzerà sulla
protezione dei boschi e sul depauperamento costante di questo patrimonio
ambientale nella nostra regione: i boschi non mancano ma è necessaria una loro
corretta gestione e manutenzione. Sempre per collegare l’attuale campagna a
quella sulla deforestazione parleremo
dell’ITTO Cites programme sul commercio del legname proveniente dalle foreste
tropicali.
Sei
stato anche uno dei fautori della nascita del WWF universitario a Trieste. Che
cosa puoi raccontarci a riguardo?
Quando cinque anni fa accettai
l’incarico di presidente dell’associazione di Trieste, con la quale lavoravo
ormai da quasi trent’anni, in particolare come avvocato del WWF Italia, lo feci
con l’obiettivo di provare a realizzare un’associazione che tenesse conto
dell’evoluzione sociale intervenuta nel corso degli anni. Ciò significava
prestare massima attenzione anche alla realtà giovanile. Coerente con questo
scopo è stato il coinvolgimento degli studenti universitari nei progetti del
WWF. Il WWF universitario triestino è il primo gruppo in Italia e stiamo ora
spingendo perché si attivino ulteriori realtà nelle altre università
italiane. Questo è uno dei tasselli di
quello che è stato definito il Sistema Trieste di organizzazione territoriale
del WWF.
Che
tipo di attività vengono svolte dal WWF universitario?
Alcuni membri hanno partecipato a un
progetto regionale sul tema del riuso. Realizzeranno delle interviste a persone
che hanno fatto del riutilizzo di oggetti il proprio lavoro. Poi a marzo
inizieranno, nella sede centrale dell’Università di Trieste ogni due settimane,
degli incontri divulgativi su vari temi ambientali, i Question Time.
Per
maggiori informazioni: wwftrieste.altervista.org e la pagina facebook WWF
Universitario Trieste.
Federica Fonda, Simone
Moras e Margherita Torre (membri del WWF Universitario)
Pubblicato sulla rivista Konrad
Pubblicato sulla rivista Konrad
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