IN QUESTO MOMENTO DI GRAVE EMERGENZA ECONOMICA E SOCIALE
I FONDI ACCANTONATI DA MOLTI ANNI DALLA CAMERA DI COMMERCIO PER IL “PARCO DEL
MARE” SIANO RESTITUITI ALLE IMPRESE TRIESTINE COME AIUTI.
Viviamo in un momento di grave emergenza economica e
sociale conseguente all’ emergenza sanitaria del Covid-19.
Tutte le risorse disponibili devono essere mobilitate per
evitare il collasso dell’ economia e i giganteschi problemi sociali
conseguenti.
Imprese, famiglie e istituzioni stanno attingendo a
riserve e risparmi mentre si annuncia che a lungo bisognerà convivere con il
coronavirus e con focolai di infezione e che la ripresa economica, se ci sarà,
sarà molto lenta.
Non è coerente con questa grave situazione generale che
la Camera di Commercio della Venezia Giulia, presediuta da Antonio Paoletti già
Presidente della Camera di commercio di Trieste ormai da vent’anni, continui a
mantenere inutilizzati i fondi accantonati fin dal 2007 principalmente per il
cosiddetto Parco del Mare, ovvero un mega acquario che necessiterebbe di mezzo
milione di visitatori all’anno per 20 anni per essere sostenibile
economicamente: eventualità non compatibile con il quadro pandemico, economico
ed anche urbanistico attuale.
Malgrado già nel 2010 il Presidente Paoletti abbia
annunciato l’ accantonamento di ben 8 milioni di euro (nota 1) a 10 anni di
distanza non si ha nessuna realizzazione pratica e nemmeno un progetto
definito.
Mentre vi sono forti contestazioni sia da organizzazioni
ambientaliste che di tutela urbanistica e sono stati espressi forti dubbi sulla
compatibilità economica dal momento che tutti i grandi acquarii europei sono in
passivo. Mentre ipotesi di “turismo di
massa” sono incompatibili con la reale situazione generale.
I fondi accantonati dalla Camera di Commercio di Trieste
sono derivati dal 2007 al 2013 da una maggiorazione del 20% dei diritti annuali
a carico delle imprese di ogni dimensione.
Nel bilancio emesso nel 2019 tali fondi assommano alla consistente cifra
di almeno 9.000.000 (nota 2).
Tenendo conto che gli
aiuti a “fondo perduto” fin ora erogati a Trieste dall’ Agenzia delle
Entrate per decreto del Governo assommano a 8 milioni per 3.200 domande è
evidente che la somma, superiore, giacente ed inutilizzata da troppi anni
presso la Camera di Commercio è di assoluto rilievo e sarebbe di grande utilità
immetterla immediatamente nel un tessuto economico locale ormai esausto.
Il progetto di Parco del Mare si trascina dal 2004 senza
alcun risultato pratico e alcuna utilità per la comunità: 16 anni sono un
periodo di attesa sufficiente.
Tenere ulteriormente bloccati i fondi annunciando per l’
ennesima volta, una ipotetica futura realizzabilità ed utilità del mega
acquario, sarebbe totalmente irrazionale e contrario ai principi di buona
amministrazione.
«Nel lungo periodo siamo tutti morti.» come diceva ironicamente il grande economista
John Maynard Keynes a proposito di chi
criticava la sua proposta di intervento rapido e deciso nelle crisi economiche.
Non è questo un periodo in cui si possano continuare a
tenere per anni nei cassetti denari e risorse: è necessario impiegare subito i
fondi inutilizzati per sostenere il tessuto economico triestino ed attenuare l’
impatto di una crisi che si annuncia pesantissima.
Il WWF Trieste invita a firmare la petizione: QUI
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