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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

giovedì 5 novembre 2015

Pietra su pietra Paesaggi terrazzati, muri a secco ed eventi estremi in un clima che cambia

Un altro appuntamento di "Adriatico, una storia scritta sull'acqua" la manifestazione su natura, cultura, economia e paesaggio del mondo adriatico, organizzata dall'Associazione ambientalista Marevivo con la collaborazione del Gruppo/Skupina 85 e del quotidiano Primorski Dnevnik, il contributo della  Samer & Co. Shipping e del Vis A Vis Grand Hotel Duchi D’Aosta. 

Martedì 10 novembre alle ore 18  alla Sala degli incontri  (g.c.) del Vis A Vis/Duchi D' Aosta - piazza dello Squero vecchio, 1  - Trieste  (coordinate GPS: 45° 38’ 58” N - 13° 46’ 00” E)  ci sarà l’incontro su: 
Pietra su pietra 
Paesaggi terrazzati, muri a secco
ed eventi estremi in un clima che cambia 
Interverranno Alessandro Giadrossi, delegato WWF Friuli Venezia Giulia,  e Marino Vocci, presidente Gruppo/Skupina 85 e dell'Associazione Marevivo 

Due notizie importanti a livello mondiale sono la premessa fondamentale al tema di questo appuntamento di Adriatico, una storia scritta sull'acqua dedicata al paesaggio tipico di questa zona dell'Alto Adriatico : i cambiamenti climatici e i paesaggi terrazzati e della pietra. 

Da una parte la Conferenza ONU sul Clima Parigi 2015 (COO21), prevista dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 motivo per cui Marevivo e il WWF hanno aderito alla Coalizione Italiana “Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima” ( vedi http://www.coalizioneclima.it/ ). La Coalizione ha come obiettivo quello di raggiungere la massima sensibilizzazione possibile sulla lotta ai cambiamenti climatici e perché a Parigi si lavori per un accordo equo, vincolante ed efficace  per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C e chiede  che : "L’accordo di Parigi deve anche sancire il principio dell’equità intergenerazionale, principio secondo cui il pianeta debba essere consegnato alle generazioni future in condizioni non peggiori rispetto a quelle in cui lo abbiamo ereditato”   e ”Piani di adattamento e di manutenzione del territorio. Perchè l’Italia  ha urgente bisogno di un piano straordinario per la progettazione e realizzazione delle bonifiche del territorio, la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio dal rischio idrogeologico, la messa in sicurezza sismica del patrimonio immobiliare pubblico e privato, la tutela del patrimonio artistico e culturale. Sono queste le vere opere strategiche di cui il nostro paese ha bisogno e sono veramente indifferibili, urgenti e di pubblica utilità”.


In seconda battuta, dai recenti dibattiti nel novembre 2010 esperti di diverse discipline e saperi provenienti dalla Cina e da 16 nazioni del mondo hanno preso parte alla Prima Conferenza Mondiale sul Paesaggio Terrazzato che si è tenuta Mengzi, capitale della Prefettura di Honghe appartenente alla regione meridionale dello Yunnan.A volere e sostenere fortemente l’iniziativa le più prestigiose istituzioni internazionali dall’UNESCO, alla FAO e alla Convenzione di Ramsar e numerose istituzioni locali tra cui lo Yunnan Institute per il Paesaggio terrazzato, il Centro di Ricerca sulla Cultura minoritaria Hani, l’Università di Honghe, l’Accademia delle Scienze Sociali dello Yunnan. Durante la Conferenza sono stati affrontati i grandi temi che accomunano i paesaggi terrazzati del mondo discutendone i rischi, le potenzialità e immaginando un possibile futuro. Sono state condivise esperienze di successo e non e, soprattutto, si è evidenziata l’urgenza di unirsi per fare massa critica e per far comprendere al mondo l’importanza dei paesaggi terrazzati, delle conoscenze tradizionali e dei modi di vita ad essi collegati. I lavori si sono conclusi con la condivisione della Dichiarazione di Honghe e con la sottoscrizione della ‘World terraced landscapes Alliance- Alleanza mondiale per i paesaggi terrazzati i terrazzamenti e i pastini della  che riunisce, come fondatori, tutti i partecipanti e che si ripropone di dare vita a delle sezioni nazionali – o sovra nazionali – in grado di riunire un gruppo allargato di esperti e conoscitori che, insieme, possano lavorare per documentare e costruire il futuro di queste meravigliose opere, testimoni delle più grandi civiltà del mondo.

Traslando questi temi internazionali alla nostra regione, i diversi microcosmi dell’ Alto Adriatico  sono luoghi  accarezzati dalla mite brezza del mare o  spazzati dai  gelidi refoli di bora e tramontana, dove Mediterraneo incontra l’ Europa di Mezzo. Mondi plurali segnati dalla pietra e dal vento con un paesaggio amabile e allo stesso tempo scontroso, dove le diversità sono una risorsa e una preziosissima ricchezza da tutelare e valorizzare. Luoghi  modellati  dalla natura,  ma anche sapientemente modificati e governati con ingegnosa leggerezza e custoditi con amorevole lungimiranza  dagli uomini.  Con  un paesaggio culturale e colturale che è quasi un piccolo compendio dell’universo  fatto di storia ed economia, di identità e cultura;  costruito  con grande rispetto, ingegno e delicatezza  e custodito con grande cura ed  attenzione. Dove la pietra o meglio le pietre anche quella lavorata  a secco, sono l’esempio  della grande capacità dell’uomo di farne un uso molteplice. 
In tutto questo i pastini e i terrazzamenti della Costiera triestina (inserita nei luoghi italiani da tutelare e valorizzare) non solo rappresentano  la bellezza del territorio , ma anche e soprattutto  il recupero di un paesaggio antico e la sua messa in sicurezza.


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