Organizzare visite guidate sulle baleniere?
Beh, l’idea mi sembra veramente buona.
Molti capirebbero quanto sia giusto opporsi a
questa attività che recentemente la Corte di Giustizia dell’Aja ha
definitivamente bandito come illegale, anche quando avviene per presunti scopi
scientifici. Peccato che questo tema non rientri tra quelli del WWF Trieste.
Un’associazione locale, Impronta Muggia, si
stupisce, invece, che il WWF organizzi delle visite nell’inceneritore di
Trieste. Enfatizzando dice: sarebbe come se il WWF promuovesse delle visite
alle baleniere.
Non è facile attrarre l’attenzione dei
cittadini su temi di interesse collettivo, com’è quello della tutela
ambientale. Chi me lo fa fare di perdere tempo nel dividere la mia immondizia
in diverse frazioni? Magari mi tocca anche fare più strada quando ho un bel
cassonetto, a pochi passi da casa, dove posso buttare tutto quello che voglio,
considerato anche che pago delle tasse, proporzionali alla superficie della mia
abitazione e non a quanto getto nell’indifferenziata.
Ragionamenti, purtroppo, ancora molto diffusi.
Far conoscere come i rifiuti, contenenti materiali
che andrebbero prioritariamente avviati al riuso, oppure recuperati o
riciclati, finiscano ancora in grande quantità nel forno dell’inceneritore, con
produzione di fumi che vengono immessi nell’atmosfera, è un’iniziativa che ha
scopo di avvicinare i cittadini a questo tema.
Le guide dell’Area Marina Protetta di
Miramare (non il WWF di Trieste), nell’ambito dei loro programmi di educazione
ambientale, incontrando essenzialmente le scolaresche all’interno di questo
impianto tecnologico, possono illustrare
le tematiche della gestione dei rifiuti e la necessità che debbano essere
attuate dai cittadini efficaci forme di raccolta, con il fine di una
diminuzione, la maggiore possibile, di quanto va avviato allo smaltimento
finale.
A credere in questo ruolo residuale degli
inceneritori non è solo il WWF ma, in primis, la politica dell’ Unione europea
in materia di rifiuti.
Il WWF di Trieste, pertanto, ha ritenuto
questa iniziativa di formazione, avviata dall’AMP, perfettamente in armonia con la sua costante campagna
di pubblica informazione sulla raccolta dei rifiuti, sul riuso, per il
miglioramento della raccolta differenziata. Un esempio: quella avviata in
questi giorni nelle scuole primarie con il posizionamento di nuovi raccoglitori
delle pile esauste.
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