A fronte delle ultime iniziative regionali
che appaiono ingiustificatamente incidere sfavorevolmente in materia di tutela
del nostro territorio e della fauna selvatica, le associazioni ambientaliste
LAV, ENPA,LIPU, WWF e AMICI DELLA TERRA, hanno deciso di unire le proprie forze
e predisporre un congiunto progetto di lavoro teso al ripristino della legalità
su tali importanti aspetti in FVG.
I vertici regionali delle associazioni si
sono perciò in questi giorni riuniti a Trieste ed hanno analizzato con
sconcerto gli ultimi provvedimenti regionali in materia. Sul tavolo degli
ambientalisti sono finiti così il provvedimento di deroga alla legge regionale
che tutela il benessere degli animali a mezzo del quale si consente l'utilizzo
(per gli uccelli canori) di gabbie di dimensioni inferiori a quelle previste;
l'autorizzazione all'uccisione indiscriminata delle nutrie; la deroga alla
legge per la protezione della fauna selvatica a mezzo la quale si consente ad impianti
privati di catturare con le reti uccelli selvatici; il provvedimento che
consente la caccia ai cinghiali con armi da sparo per tutto l'anno.
Provvedimenti tutti presi negli ultimi mesi, che spesso si pongono in contrasto
con la normativa internazionale, nazionale e regionale stessa e che appaiono
rappresentare un'involuzione legislativa e culturale nonchè un'abdicazione – a
favore del mondo venatorio – delle regole giuridiche basilari. “ Ciò che ci
preoccupa maggiormente è il repentino retromarcia della nostra Regione in
materia di tutela del benessere animale e di preservazione della fauna
selvatica protetta e del suo habitat. Una retromarcia che sacrifica l'interesse
collettivo a godere appieno delle bellezze del nostro territorio, a favore di
interessi soggettivi di parte. Di tutta evidenza infatti che la concessione di
utilizzo di gabbie piccolissime per la detenzione degli uccelli canori, che
causa ai volatili sofferenza estrema, altro non risulti essere che un favore al
mondo venatorio, così come la vergognosa riapertura dell'uccellagione. Stesso
dicasi per la caccia indiscriminata alle nutrie e ai cinghiali. E' noto infatti
che tale metodica è tanto cruenta, quanto inefficace nel contenimento delle
specie ed inoltre è foriera di gravi danni alle altre specie protette e al loro
habitat”.
Per tali provvedimenti, pendono sul capo
della Regione un ricorso al Tar e numerose segnalazioni alla Commissione
europea per possibili infrazioni comunitarie.
“Siamo disponibili a sederci attorno ad un
tavolo con la governatrice Serracchiani per cercare una soluzione che eviti per
la Regione dispendiosi contenziosi e chiederemo pertanto di essere ricevuti
quanto prima. E' ora che i vertici regionali ritornino a considerare il
benessere del nostro territorio e degli animali che lo popolano un interesse
pubblico prioritario, quale è, anche in considerazione del benessere e la
salute della nostra popolazione”.
Trieste, 15
dicembre 2016
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