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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

lunedì 19 dicembre 2016

Comunicato stampa


A fronte delle ultime iniziative regionali che appaiono ingiustificatamente incidere sfavorevolmente in materia di tutela del nostro territorio e della fauna selvatica, le associazioni ambientaliste LAV, ENPA,LIPU, WWF e AMICI DELLA TERRA, hanno deciso di unire le proprie forze e predisporre un congiunto progetto di lavoro teso al ripristino della legalità su tali importanti aspetti in FVG.

I vertici regionali delle associazioni si sono perciò in questi giorni riuniti a Trieste ed hanno analizzato con sconcerto gli ultimi provvedimenti regionali in materia. Sul tavolo degli ambientalisti sono finiti così il provvedimento di deroga alla legge regionale che tutela il benessere degli animali a mezzo del quale si consente l'utilizzo (per gli uccelli canori) di gabbie di dimensioni inferiori a quelle previste; l'autorizzazione all'uccisione indiscriminata delle nutrie; la deroga alla legge per la protezione della fauna selvatica a mezzo la quale si consente ad impianti privati di catturare con le reti uccelli selvatici; il provvedimento che consente la caccia ai cinghiali con armi da sparo per tutto l'anno. Provvedimenti tutti presi negli ultimi mesi, che spesso si pongono in contrasto con la normativa internazionale, nazionale e regionale stessa e che appaiono rappresentare un'involuzione legislativa e culturale nonchè un'abdicazione – a favore del mondo venatorio – delle regole giuridiche basilari. “ Ciò che ci preoccupa maggiormente è il repentino retromarcia della nostra Regione in materia di tutela del benessere animale e di preservazione della fauna selvatica protetta e del suo habitat. Una retromarcia che sacrifica l'interesse collettivo a godere appieno delle bellezze del nostro territorio, a favore di interessi soggettivi di parte. Di tutta evidenza infatti che la concessione di utilizzo di gabbie piccolissime per la detenzione degli uccelli canori, che causa ai volatili sofferenza estrema, altro non risulti essere che un favore al mondo venatorio, così come la vergognosa riapertura dell'uccellagione. Stesso dicasi per la caccia indiscriminata alle nutrie e ai cinghiali. E' noto infatti che tale metodica è tanto cruenta, quanto inefficace nel contenimento delle specie ed inoltre è foriera di gravi danni alle altre specie protette e al loro habitat”.

Per tali provvedimenti, pendono sul capo della Regione un ricorso al Tar e numerose segnalazioni alla Commissione europea per possibili infrazioni comunitarie.

“Siamo disponibili a sederci attorno ad un tavolo con la governatrice Serracchiani per cercare una soluzione che eviti per la Regione dispendiosi contenziosi e chiederemo pertanto di essere ricevuti quanto prima. E' ora che i vertici regionali ritornino a considerare il benessere del nostro territorio e degli animali che lo popolano un interesse pubblico prioritario, quale è, anche in considerazione del benessere e la salute della nostra popolazione”.

Trieste, 15 dicembre 2016

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