Passeggiata a tema per conoscere i Marangoni dal ciuffo, protagonisti incontrastati dei faraglioni della spiaggia delle ex Scuderie di Miramare, specie protetta e particolarmente numerosa nell’area protetta dalla primavera all’autunno.
L’introduzione sarà tenuta da Paolo Utmar, ornitologo che collabora con la Riserva alla campagna di monitoraggio dei marangoni stessi, per proseguire poi all’osservazione diretta delle specie dell’avifauna marina lungo la costa di Miramare. Specie target della uscita saranno ovviamente i Marangoni dal ciuffo ma anche alcune specie di gabbiano e la Sterna comune. Si raccomanda di portare il proprio binocolo!
DETTAGLI, INFO & PRENOTAZIONI: 333 9339060 oppure scrivere a carso@riservamarinamiramare.it
COSTO: 6 euro
L’introduzione sarà tenuta da Paolo Utmar, ornitologo che collabora con la Riserva alla campagna di monitoraggio dei marangoni stessi, per proseguire poi all’osservazione diretta delle specie dell’avifauna marina lungo la costa di Miramare. Specie target della uscita saranno ovviamente i Marangoni dal ciuffo ma anche alcune specie di gabbiano e la Sterna comune. Si raccomanda di portare il proprio binocolo!
DETTAGLI, INFO & PRENOTAZIONI: 333 9339060 oppure scrivere a carso@riservamarinamiramare.it
COSTO: 6 euro
Il Marangone dal ciuffo:
Il Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis della sottospecie desmaresti,
tipica del Mediterraneo è
una delle tre specie di “cormorani” (Ordine Pelecaniformes, famiglia Phalacrocoracidae, genere Phalacrocorax)
presenti nella regione Friuli Venezia Giulia. Il Cormorano propriamente detto Phalacrocorax carbo e il Marangone dal ciuffo sono le due specie che frequentano
l’Area Marina Protetta di Miramare.
Nelle lagune e nella bassa pianura è presente anche il Marangone minore Phalacrocorax pygmaeus. Il Marangone dal
ciuffo si distingue dal Cormorano per vari aspetti morfologici, comportamentali
ed ecologici. Il Marangone dal ciuffo è più piccolo (65-80 vs 80-100), ha un
becco più sottile e alla base del becco la fronte è più angolata rispetto al
cormorano che presenta un profilo “greco”. Il volo del Marangone è sempre basso
sulla superficie del mare mentre il Cormorano è osservabile in volo spesso in
linee o in formazioni a V anche a notevoli altezze. Il primo è legato
all’ambiente marino e costiero e diviene raro o assente nelle lagune lontano
dalle aperture sul mare mentre il secondo ha una valenza ecologica molto più
ampia che copre il mare, le zone umide costiere, i fiumi e i laghi e in pratica
tutte le zone con presenza d’acqua escludendo i torrenti di montagna e
includendo cave allagate, canali e allevamenti ittici. Il Marangone è
abbondante da Grado al confine di Stato con la Slovenia da Maggio a Dicembre
mentre diviene raro e localizzato tra gennaio e marzo quando invece è numeroso
il Cormorano. Nel Censimento degli uccelli svernanti del gennaio 2008 il
Cormorano è risultato presente in ben 69 zone, su 140 totali del FVG,
risultando uno degli acquatici mentre il Marangone dal ciuffo in un'unica zona
(mare tra il Timavo e Pta Sottile, confine di Stato). Per contro d’estate il “nostro” diviene molto
numeroso è raggiunge a luglio consistenze superiori ai 3500 individui mentre il
Cormorano supera di poco i 2000 soggetti presenti a gennaio, con consistenze
maggiori ma non facilmente quantificabili durante le migrazioni (novembre,
marzo).
PROVENIENZA
I marangoni dal ciuffo che
vengono osservati in Adriatico provengono dalle colonie riproduttive della
Croazia che insistono su isolotti rocciosi tra l’Istria meridionale e la
Dalmazia meridionale. Sono stati posti, da
colleghi croati, almeno 700 anelli colorati, arancioni con codice
alfanumerico nero con 3 cifre (una lettera e due numeri) posti sul tarso degli uccelli adulti o
pulcini, in genere catturati sui nidi, mentre sull’altro tarso viene posto un
anello in acciaio, certamente perenne. L’anello colorato a differenza di quello
tradizionale metallico consente di raccogliere dati di “ricattura” senza dover
riprendere l’animale ma semplicemente leggendo l’anello a distanza con il binocolo,
il cannocchiale o leggendolo da fotografie. Durante il monitoraggio della
specie promosso dall’AMP di Miramare sono stati letti 31 anelli colorati, di 24
dei quali è nota la provenienza esatta. 9 provengono dalle isole Brioni (Istria
meridionale), 9 dai Silbanki Greben ( i Pettini di Selve), 3 da Rovigno, 2 da Oruda (Lussino) e uno dalle Incoronate
(Kornati, Dalmazia centrale).
PRESENZA
La specie nidifica da
dicembre-gennaio ad aprile-maggio e successivamente all’involo giovani e adulti
migrano verso l’Adriatico settentrionale italiano. Da ricerche condotte dal
Dipartimento di biologia dell’Università di Trieste sul dispendio energetico
legato all’alimentazione emerge che per la specie la pesca nel golfo di Trieste
è nettamente meno “faticosa” che nelle acque dei siti riproduttivi. Le acque
meno profonde e la prevedibilità della cattura, effettuata particolarmente sul
fondo a carico del gobide Gobius niger, rendono il Golfo particolarmente
adatto per l’alimentazione mentre non presenta isolotti indisturbati idonei
alla nidificazione. Quindi la migrazione consente alla specie di utilizzare due
zone: una per il periodo riproduttivo e l’altra per i rimanenti mesi dell’anno.
La lettura degli anelli rivela che individui giovani dell’anno o adulti sono
presenti in Golfo in modo continuativo da maggio a novembre quindi per quasi 7
mesi. L’inizio di questa tradizione, risalente alla fine degli anni 80’ potrebbe essere dovuto
all’aumento del prelievo ittico da parte della flotta peschereccia croata.
La specie pesca in stormi sparsi
o con singoli individui al largo. mentre da settembre all’inizio di dicembre si
assiste alla pesca “sociale” di stormi compatti di centinaia di individui in
genere nei pressi della costa e alla foce dei fiumi Timavo ed Isonzo in
presenza di elevate concentrazioni di pesce.
Il Marangone dal ciuffo, come i
congenerici, si riunisce in tradizionali dormitori o “roost” in inglese posti,
nel Golfo, sui galleggianti delle mitilicolture (Punta Sottile, Costiera
triestina e foce del Timavo), sugli isolotti della foce dell’Isonzo e sui
tronchi fluitati e spiaggiati nella medesima località. Anche il faro della Mula
di Muggia e le briccole dell’entrata di Grado ospitano piccoli dormitori
notturni. A Miramare esiste un
dormitorio su roccia molto interessante, per il substrato naturale e l’estrema
vicinanza con l’uomo, che in periodi di forte moto ondoso accoglie fino ad un
centinaio di individui. Durante il giorno la specie sosta, oltre che nei
dormitori notturni, in un gran numero di siti come dighe, moli e i “faraglioni”
nei pressi dell’entrata di Miramare verso Trieste.
I rapporti con l’uomo, a differenza del Cormorano noto per l’impatto
sugli allevamenti ittici e quindi abbattuto con “prelievi in deroga” essendo
specie protetta, sono buoni e il Marangone dal ciuffo spesso si osserva in
sosta a pochi metri dai bagnanti a Miramare e Barcola. Singoli soggetti
probabilmente annegano incappando nelle reti dei pescatori come osservato più
volte per altre specie quali le strolaghe e gli svassi.
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