Comunicato stampa
La diffida
della Regione a
contenere in 290 il numero massimo di colate mensili a limitare la marcia
dell’altoforno entro le 34.000 tonnellate mensili e a limitare la produzione di
coke a quella strettamente funzionale alla produzione di ghisa dev’essere
mantenuta e attentamente verificato il suo rispetto dagli organi preposti al
controllo dell’impianto siderurgico.
Lo chiede il WWF di Trieste dopo aver esaminato la relazione dell’ARPA
sugli esiti del monitoraggio dei parametri di stato e pressione per la qualità
dell’aria a Servola del 6 luglio scorso.
Ragioni produttive e occupazionali non potranno indurre
l’Amministrazione regionale a cambiare idea, attesa la rilevanza che questi
dati possono avere per garantire la salute degli abitanti di Servola e di
Trieste.
L’azione amministrativa deve mantenere il suo ruolo fondamentale
nella tutela dell’ambiente. Ove ciò non avvenga – lo dimostra il recente
sequestro degli impianti di Esso e Isab di Priolo e Augusta in Sicilia – la
magistratura si trova costretta a intervenire con provvedimenti che, per la
loro stessa natura, non sono idonei a risolvere situazioni di conflitto tra
comparti produttivi e incomprimibili esigenze di tutela della salute dei
cittadini.
Proprio sul tema della salute è urgente che l’Azienda Sanitaria provveda
a rilevare gli effetti sanitari sulla popolazione di questi nuovi dati, in
ossequio ai principi di prevenzione propri dell’agire delle Autorità preposte
alla tutela della salute pubblica.
La Regione, per quanto le compete, inizi a prevedere e programmare
interventi di riqualificazione professionale e ammortizzatori sociali per non
lasciarsi sorprendere da un’accelerazione dei tempi di una nuova crisi del
settore industriale che potrebbe essere più vicina di quanto sembra.
Trieste
25 luglio 2017
WWF
Trieste
Alessandro
Giadrossi
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