Le
nostre case sono piene di apparecchiature elettriche inutilizzate,
vecchie o rotte. Il problema sorge su come possiamo sbarazzarcene
senza che rimangano abbandonati negli angoli della nostra abitazione
a prendere polvere.
Questo
tipo di scarti elettrici, chiamati in modo tecnico rifiuti di
apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), contengono
sostanze nocive per l'ambiente e non sono biodegradabili. Con
l'avanzare della tecnologia, aumenta sempre più il rischio di
abbandono incauto degli apparecchi elettrici in discariche abusive o
nei cassonetti dell'indifferenziato, generando l'inquinamento del
suolo, dell'aria e dell'acqua con reazioni negative sulla salute
umana.
Non
solo, i Raee contengono anche materiali costosi, come ad esempio
ferro, oro, rame, tantalite, piombo o mercurio. Se portati nelle
apposite discariche, i Raee vengono smaltiti correttamente ed i
materiali che li compongono possono essere recuperati e riciclati per
produrre nuovi dispositivi elettrici. In caso contrario si continuerà
a sprecare risorse ed a sfruttare le miniere, avendo un conseguente
impatto sull'ambiente, per estrarne le materie prime necessarie alla
costruzione delle apparecchiature.
Il
22 luglio 2016, un decreto del ministero dell'Ambiente permette ai
cittadini un nuovo metodo per disfarsi dei piccoli elettrodomestici
inutilizzati: l'”uno contro zero”. È una nuova forma di
restituzione dei prodotti ai negozianti senza l'obbligo di comprarne
uno nuovo in cambio dello smaltimento di quello rotto (come accadeva
con l'”uno contro uno”).
Questa
nuova direttiva però parla di “piccolissimi elettrodomestici”,
quindi non superiori ai 25 centimetri di lunghezza come ad esempio:
telefonini, rasoi e spazzolini elettrici, tablet, lettori mp3,
sveglie, mouse. Escludendo quindi tutti i grandi elettrodomestici,
televisori e computer.
Il
decreto, inoltre, concede al ritiro “gratuito” solo alle attività
commerciali con una superficie di vendita superiore ai 400 metri
quadrati.
Il
ministero dell'Ambiente ha concesso anche la possibilità per i
grandi negozi di allestire nel loro spazio esterno degli appositi
centri di raccolta Raee.
In
Italia la raccolta dei Raee è aumentata negli ultimi anni arrivando
intorno ai 4,1 chili a persona l'anno (un aumento del 17% rispetto al
2015), però risulta essere ancora indietro rispetto alla media
europea, 7 chili a persona, o a quella dei paesi scandinavi che
arrivano a 22 chili pro capite divenendo tra i più virtuosi al
mondo.
Altra
iniziativa utile per contrastare l'abbandono improprio dei Raee è
l'applicazione RAEEporter2.0 per iPhone lanciata dall'Ecodom, il
Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici.
L'app consente di fotografare i Raee incustoditi ed inviare in tempo
reale lo scatto al sito www.raeeporter.it insieme alle coordinate
del luogo in cui si trova il rifiuto, in modo da favorirne così la
corretta rimozione.
Nessun commento:
Posta un commento