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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

mercoledì 3 agosto 2016

Recupero cibi invenduti: è legge

Il Senato ha approvato il disegno di legge contro gli sprechi alimentari con 181 voti a favore, 2 contrari e 16 astenuti. Il provvedimento, che ha già ottenuto il via libera della Camera, è legge.
Il suo scopo è quello di evitare che le eccedenze di cibo finiscano tra i rifiuti e distribuirle tra i più bisognosi. Una "buona pratica" chiesta da anni dall’associazionismo sociale e che la sera del 2 agosto 2016, è diventata legge dello Stato.
Una legge analoga è stata varata sei mesi fa in Francia, con la differenza che quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica: consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto di quanto rimane sul piatto con la cd.'family bag'.
Il provvedimento definisce anche, per la prima volta, nell'ordinamento italiano i termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità.
Le eccedenze, anche di prodotti agricoli o d'allevamento, dovranno essere prioritariamente destinate al consumo umano, mentre quelle non adatte all'uomo andranno ad animali e altre destinazioni, come il compostaggio.
Non solo le Onlus, inoltre, ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati "soggetti donatori". Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Secondo una ricerca dell'osservatorio Waste Watcher, presentata nelle scorse settimane in occasione del lancio della sesta edizione di Spreco Zero 2016, ogni anno lo spreco alimentare domestico in Italia vale oltre 13 miliardi di euro, circa l'1% del PIL. A livello globale il valore di questo sperpero di risorse alimentari è pari a 1.000 miliardi di dollari, cifra che ogni anno sale a oltre 2.600 miliardi con i costi 'nascosti' legati all'acqua e all'impatto ambientale. Sempre secondo i dati dell'Osservatorio nazionale Waste Watcher (Last Minute Market con Swg), per un italiano su due la parola cibo è sinonimo di piacere e quasi quattro italiani su cinque (77%) insegnano ai loro figli a non sprecare il cibo. Ciononostante si spreca ben il 45% di frutta e verdura, il 30% del pesce e il 20% della carne mentre sono 10 milioni di italiani che vivono e si alimentano in condizioni di povertà.

"Abbiamo calcolato che se tutti i pubblici esercizi italiani mettessero a disposizione le loro eccedenze, con una media di 20 pasti al giorno, si potrebbero distribuire addirittura 7 milioni di pasti quotidianamente. Noi - dice Gregorio Fogliani - che con il progetto no profit Pasto Buono abbiamo raggiunto i 500 mila pasti recuperati all'anno, ci poniamo come obiettivo di recuperare e donarne almeno un milione".
Questa norma - fa eco il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. È una traduzione dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l'Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. Con questa legge ci avviciniamo sempre di più all'obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi".
Commenti positivi anche dal mondo del sociale: “così si potrà dar maggior aiuto a 8 mila strutture caritative che assistono 1.560.000 bisognosi, di cui quasi 135.000 bambini”, osserva la Fondazione Banco Alimentare, mentre per Andrea Segrè di Last Minute Market “lo spreco migliore è quello che non si fa”.
Un complimento da parte della nostra Associazione va proprio ad Andrea Segrè che da anni si è battuto per arrivare ad una legge che, almeno in parte, ha raggiunto quegli obiettivi che si era prefissato.
"È molto importante - conclude Martina - il rafforzamento del Tavolo Indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l'assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l'attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento".

Disegno di Legge - Limitazione degli sprechi 

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