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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

giovedì 19 maggio 2016

E' tempo di zecche: la popolazione è pronta?



Le zecche sono animali molto piccoli, che per forma e dimensione assomigliano ad un piccolo ragno, e vivono succhiando il sangue ad animali ed esseri umani che frequentano il loro habitat naturale.
Si tratta di animali generalmente innocui il cui morso non è pericoloso di per sé. Tuttavia non sono da sottovalutare: alcune zecche possono essere infette da batteri, virus o parassiti, che a loro volta possono causare gravi malattie negli esseri umani.
Esiste pertanto il rischio che le zecche, mentre si nutrono del vostro sangue, vi trasmettano la loro infezione.
Le malattie trasmesse dalle zecche sono presenti in quasi tutta Europa, alcune con una prevalenza maggiore in determinate regioni. Le principali zone a rischio in Italia sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto ed il Trentino Alto Adige.
Le zecche vivono sui terreni boschivi ombrosi e umidi, nei cespugli, sui campi a prati e nei prati e si sviluppano sia nelle zone rurali che nelle località urbane.



Maurizio Ruscio -Direttore Dipartimento ad Attività Integrata di Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘Ospedali Riuniti’ di Trieste- afferma che “È dimostrato che le zecche sono in grado di trasmettere diverse malattie, dalla borreliosi di Lyme, alla rickettsiosi, alla febbre ricorrente e molte malattie virali. Tra queste, la più seria è l’encefalite da zecca o TBE(Tick-borne Encephalitis).”
L' encefalite da zecca è una tra le più gravi malattie trasmesse da questo parassita, presente anche in Italia, in particolare in alcune regioni ad esempio il Friuli Venezia Giulia.
Questa malattia è segnalata nel nostro territorio fin dagli anni duemila nelle zone montane e pedemontane. Inoltre sono stati riscontrati alcuni casi anche nell'area triestina.
E' importante prestare attenzione alle semplici regole base di prevenzione, soprattutto perché per essere contagiati è sufficiente un singolo morso di zecca infetta.


L’encefalite da zecca può essere prevenuta adottando semplici accorgimenti:
utilizzate repellenti sulla pelle e sui vestiti (i repellenti specifici per abiti non devono essere usati anche sulla pelle) e indumenti protettivi, che contribuiscono a evitare i morsi di zecca
dopo aver trascorso del tempo all’ aria aperta, toglietevi gli abiti prima di entrare in casa ed esponeteli alla luce del sole, oppure lavateli
nelle zone dove questa malattia è endemica, si raccomanda anche la vaccinazione contro l’encefalite da zecca. La vaccinazione contro l’encefalite da zecca è una profilassi raccomandata nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. In Friuli Venezia Giulia è offerta gratuitamente ai residenti e agli esposti professionalmente in area a rischio, ai volontari della protezione civile operanti nei settori dell’antincendio boschivo e dei cinofili, con compartecipazione alla spesa ai non residenti
rimuovete rapidamente le zecche, per ridurre il rischio di infezione.

Se si presentano uno o alcuni dei seguenti sintomi durante le quattro settimane successive al morso di una zecca è bene contattare il proprio medico curante. I sintomi in causa sono: febbre, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e nausea.
La fase tardiva della malattia coinvolge il sistema nervoso centrale e può provocare sintomi neurologici a lungo termine e, in alcuni rari casi, anche la morte.

Negli ultimi 30 anni, il numero di casi di encefalite da zecca in tutte le regioni endemiche europee è aumentato di quasi il 400%.
Nessun allarmismo” continua Maurizio Ruscio “ma occorre tanta prudenza, in particolare nelle zone a rischio.”
E' importante, se non addirittura necessaria, un' adeguata prevenzione.

Per saperne di più:



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