No, non stiamo parlando di una nuova App per il vostro
smartphone che vi farà viaggiare tranquilli lasciando a casa le care e vecchie
cartine stradali. Questa volta Google ha promosso un nuovo progetto scientifico
sviluppato assieme all’Università del Maryland, in collaborazione con il
Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs). Si tratta di una mappa globale ad alta risoluzione delle foreste del
nostro pianeta, che include sia quelle attuali sia quelle ormai scomparse. Una
risorsa gratuita, disponibile on line per chiunque sia interessato allo stato
di salute del nostro ambiente.
I risultati del progetto sono stati pubblicati sulla rivista Science e mostrano come, a causa della
deforestazione, si siano perse moltissime aree verdi. Stiamo parlando di 2,3
milioni di chilometri quadrati scomparsi dal 2000 al 2012. Il dato è senz’altro
preoccupante se pensiamo che le nuove foreste occupano solo 0,8 milioni di
chilometri quadrati. Una perdita incredibile causata principalmente da incendi
e disboscamenti. La perdita o il guadagno in
termini di copertura forestale non sono dati isolati perché racchiudono molti
aspetti importanti dell’ecosistema globale, come la regolazione del clima, lo
stoccaggio della CO2, la biodiversità e la disponibilità d’acqua, ma fino ad oggi
non era stato possibile ottenere dati dettagliati e precisi per valutare il
fenomeno sia su scala globale sia a livello locale.
La mappa verrà aggiornata costantemente di anno in anno
ed è stata costruita analizzando i dati (pubblici) del
satellite Landsat 7 dal 1999 al 2012: più di 650 mila
immagini elaborate grazie al Google Earth Engine che ha permesso di ottenere
una risoluzione finale di 30 metri. “Le analisi, che per un solo computer
sarebbero durate 15 anni, sono state completate in pochi giorni utilizzando
Google Earth Computing Engine” ha spiegato il professor Matthew Hansen
dell’Università del Maryland. Oggi quindi, è possibile consultare la mappa
interattiva osservando le aree verdi che rappresentano le foreste, quelle rosse
corrispondenti alle zone perse, le blu a quelle guadagnate e le fucsia a quelle
che hanno subito sia perdite che guadagni.
Le osservazioni dei dati del satellite hanno mostrato che il
tasso di cambiamento maggiore si è avuto nelle foreste subtropicali,
soprattutto a causa dell’utilizzo intensivo del suolo. Nel complesso, la
perdita di foresta tropicale è in aumento di circa 2.100 chilometri quadrati
all’anno. Le immagini mostrano però anche i progressi del Brasile nel
ridurre la deforestazione. Il Paese sudamericano è stato a lungo il
responsabile della quota maggiore della deforestazione tropicale del mondo e ha
mostrato il maggior calo in perdita annuale delle foreste, portando le cifre
dai 40 mila chilometri quadrati del 2003-2004 a 20 mila chilometri quadrati nel
2010-2011. I progressi del Brasile nel ridurre la deforestazione è stata però
più che compensata dalle perdite in Paesi come Indonesia, Malaysia, Paraguay e
Angola. L’Indonesia, infatti, ha avuto il maggiore aumento della deforestazione
e ha più che raddoppiando la sua perdita annuale di quasi 20 mila chilometri
quadrati nel 2011-12.
A livello locale il progetto è interessante perché ciascun
Paese, avendo accesso ai propri dati, può valutare lo stato di salute delle
proprie foreste e decidere di sviluppare politiche adeguate per rallentare la
perdita o incrementare l’aumento delle aree verdi a livello individuale. Un
chiaro esempio di un progetto globale con ricadute locali.
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