Foto di Phil P Harris., Wikimedia Commons |
Nel 1972 Edward Lorentz,
matematico e meteorologo, presentò una conferenza dal titolo “Può, il batter
d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” dove spiegava
come nella modellizzazione di un sistema un minimo cambiamento delle condizioni
di partenza possa alterare l’andamento nel sistema nel tempo in modo
rilevante. L’evoluzione e il cambiamento di sistemi complessi, come il
clima terrestre, sono difficili da prevedere; per questo motivo la creazione di
modelli in grado di studiare come determinati eventi, climatici e non, possano
cambiare il corso del nostro clima è essenziale per poi studiare le modalità
d’intervento in un tempo utile. È quello che hanno fatto alcuni ricercatori
dell’Università di Princeton nel loro studio pubblicato
sulla rivista Journal
of climate, dal titolo “Cambiamenti
climatici simulati negli Stati Uniti nord occidentali in risposta alla
deforestazione amazzonica”.
Può la
caduta di un albero in Brasile causare un periodo di siccità in California? A
quanto pare è molto probabile. Secondo il modello sviluppato
da David Medvigy, a capo dello studio meteorologico, una foresta
amazzonica ridotta al minimo potrebbe significare una diminuzione del 20% nelle
precipitazioni sulla costa nord occidentale degli Stati Uniti e una riduzione
del 50% del manto nevoso della catena della Sierra Nevada, una delle principali
riserve d’acqua per le fattorie e le città della California.
Utilizzando
una risoluzione maggiore rispetto a quella finora sfruttata (un passo di 25 km
invece degli usuali 200) i ricercatori hanno mostrato come la deforestazione
dell’Amazzonia possa causare un cambiamento nel normale circolo atmosferico
creando un effetto domino che porterebbe ad uno spostamento d’aria secca
direttamente sulle zone a nord ovest nel periodo dicembre-febbraio.
Questo
meccanismo presenta molte similitudini con il fenomeno climatico detto El Nino,
che nel periodo invernale ogni cinque/sette anni causa pesanti precipitazioni
sulla California del sud e la Sierra Nevada; queste similitudini sono legate
alla dipendenza di entrambi i fenomeni dall’andamento delle onde di Rossby, che
catturano il clima di una regione per poi trasportarlo in un’altra. Dato che il
meccanismo meteorologico causato dalla deforestazione amazzonica si
creerebbe migliaia di miglia a sud rispetto a El Nino, le onde di Rossby che
normalmente porterebbero la fase piovosa del Nino sulla California
sposterebbero invece sulla zona californiana l’aria secca e la siccità,
spostando le precipitazioni sulla costa pacifica del Messico.
Data
l’impossibilità di prevedere in maniera certa le conseguenze di una massiccia
distruzione della foresta amazzonica la similitudine con El Nino potrebbe
risultare utile per costruire modelli di previsione ancora più precisi, in
particolare per quanto riguarda le conseguenze sull’andamento delle
precipitazioni e sulle risorse di acqua per le zone agricole degli Stati Uniti
occidentali. Secondo Medvigy il prossimo passo dovrebbe essere la conferma di
quanto trovato dal loro studio da parte di altri gruppi di ricerca: se
questo modello di previsione dovesse essere ulteriormente validato, infatti,
sarebbe difficile per le forze politiche, della zona come a livello mondiale,
ignorare la vastità dei cambiamenti che la deforestazione amazzonica
provocherebbe.
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