Questa sera sull’emittente
televisiva Tele Quattro si terrà un dibattito sulla Ferriera di Servola.
Parteciperanno alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale di Trieste, i
rappresentanti sindacali e quelli dei comitati locali e delle associazioni
ambientaliste. Tra queste sarà presente anche il WWF di Trieste.
Quest’ultima associazione ha
sempre seguito con attenzione le vicende relative all’impianto siderurgico di
Servola. Il WWF triestino ha, recentemente, deciso d’intensificare la propria
azione.
L’impegno con il quale
l’Assessore comunale all’ambiente ing. Umberto Laureni sta affrontando il tema,
le ordinanze da quest’ultimo emesse, il procedimento in corso di revisione
dell’autorizzazione ambientale, l’esistenza di dati ambientali che sembrano rilevare
una situazione che tende ad aggravarsi di giorno in giorno, meritano un maggior
approfondimento del tema.
Si tratta, certamente, della
priorità ambientale di Trieste ma è anche evidente la complessità della
questione per le implicazioni economiche e occupazionali che potranno derivare
dall’adozione di misure che appaiono ora doverose.
I comitati locali hanno, in tutti
questi anni, egregiamente sostenuto il ruolo di soggetti esponenziali della comunità
servolana, ma vi sono ora anche buone ragioni per ritenere che questo percorso
possa a breve concludersi.
E’ stato dato, pertanto, risalto
ad alcuni dati ambientali (benzene), di recente rilevati dal prof. Pierluigi Barbieri ,
consulente del Comitato scientifico dell’associazione. Le stazioni di misura di Servola hanno dimostrato
negli anni serie anomalie protrattesi rispetto a parametri disciplinati dalla
normativa nazionale e comunitaria (soglie giornaliere di PM10 e valori medi
annuali delle concentrazioni di benzene).
Quanto è emerso a Taranto,
rispetto all’impianto siderurgico dell’ILVA, inoltre, deve essere esaminato per
cogliere eventuali analogie con la situazione triestina, per capire cosa è
stato fatto e cosa resta da fare allo scopo di avere un quadro preciso delle
implicazioni ambientali – e quindi anche sulla salute di coloro che vivono in
prossimità dell’impianto – di un’attività siderurgica.
L’attenzione è in questo momento
è rivolta in particolare all’inquinamento da benzo(a)pirene. I dati ora
impongono l’adozione di provvedimenti urgenti da parte del Comune che
metteranno a prova la capacità dell’azienda di reagire con misure di
contenimento di questo tipo di emissioni. Soluzioni diverse, in presenza di
quei dati, non vi potranno essere.
Al Governo e alla Regione spetta,
invece, il compito di delineare i possibili scenari futuri. Questi possono
essere quello del mantenimento di una “siderurgia pulita” che sta all’azienda
dimostrare come possibile, attraverso la presentazione di un piano industriale
di investimenti sull’impianto e di contestuale bonifica delle aree. Non resta,
altrimenti, come peraltro già previsto, che l’opzione della riconversione
dell’area ad altre funzioni, previa sua bonifica, in tempi certamente non
brevi, con il ricollocamento del personale attualmente occupato nell’impianto
siderurgico.
In questo dibattito il WWF
Trieste intende dare il proprio contributo.
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