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Il Blog del WWF Friuli Venezia Giulia

lunedì 27 agosto 2012

Ferriera di Servola. Il contributo del WWF al dibattito


Questa sera sull’emittente televisiva Tele Quattro si terrà un dibattito sulla Ferriera di Servola. Parteciperanno alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale di Trieste, i rappresentanti sindacali e quelli dei comitati locali e delle associazioni ambientaliste. Tra queste sarà presente anche il WWF di Trieste.
Quest’ultima associazione ha sempre seguito con attenzione le vicende relative all’impianto siderurgico di Servola. Il WWF triestino ha, recentemente, deciso d’intensificare la propria azione.
L’impegno con il quale l’Assessore comunale all’ambiente ing. Umberto Laureni sta affrontando il tema, le ordinanze da quest’ultimo emesse, il procedimento in corso di revisione dell’autorizzazione ambientale, l’esistenza di dati ambientali che sembrano rilevare una situazione che tende ad aggravarsi di giorno in giorno, meritano un maggior approfondimento del tema.

Si tratta, certamente, della priorità ambientale di Trieste ma è anche evidente la complessità della questione per le implicazioni economiche e occupazionali che potranno derivare dall’adozione di misure che appaiono ora doverose.
I comitati locali hanno, in tutti questi anni, egregiamente sostenuto il ruolo di soggetti esponenziali della comunità servolana, ma vi sono ora anche buone ragioni per ritenere che questo percorso possa a breve concludersi.
E’ stato dato, pertanto, risalto ad alcuni dati ambientali (benzene), di recente rilevati dal prof. Pierluigi Barbieri, consulente del Comitato scientifico dell’associazione.  Le stazioni di misura di Servola hanno dimostrato negli anni serie anomalie protrattesi rispetto a parametri disciplinati dalla normativa nazionale e comunitaria (soglie giornaliere di PM10 e valori medi annuali delle concentrazioni di benzene).
Quanto è emerso a Taranto, rispetto all’impianto siderurgico dell’ILVA, inoltre, deve essere esaminato per cogliere eventuali analogie con la situazione triestina, per capire cosa è stato fatto e cosa resta da fare allo scopo di avere un quadro preciso delle implicazioni ambientali – e quindi anche sulla salute di coloro che vivono in prossimità dell’impianto – di un’attività siderurgica.
L’attenzione è in questo momento è rivolta in particolare all’inquinamento da benzo(a)pirene. I dati ora impongono l’adozione di provvedimenti urgenti da parte del Comune che metteranno a prova la capacità dell’azienda di reagire con misure di contenimento di questo tipo di emissioni. Soluzioni diverse, in presenza di quei dati, non vi potranno essere.
Al Governo e alla Regione spetta, invece, il compito di delineare i possibili scenari futuri. Questi possono essere quello del mantenimento di una “siderurgia pulita” che sta all’azienda dimostrare come possibile, attraverso la presentazione di un piano industriale di investimenti sull’impianto e di contestuale bonifica delle aree. Non resta, altrimenti, come peraltro già previsto, che l’opzione della riconversione dell’area ad altre funzioni, previa sua bonifica, in tempi certamente non brevi, con il ricollocamento del personale attualmente occupato nell’impianto siderurgico.  
In questo dibattito il WWF Trieste intende dare il proprio contributo.

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